Fra' Salmastro

Voleva essere questo Salmastro da Venegono un cronachista francescano alla maniera di Fra’ Salimbene da Parma. Al suo stesso modo egli narra gli eventi buttandoli alla rinfusa in un calderone dove le liti di cortile e le grandi lotte fra il papato e l’impero assumono rilevanza, a seconda che vengano a galla o vadano in fondo come fanno le patate e i fagioli nel bollore di un buon minestrone casereccio. Dotato di mediocre intelligenza ma di una fede che smuove le montagne vaga per un mondo dove neanche i sassolini vogliono saperne di muoversi. Le sue parole sono sante e piene di buoni intendimenti ma ogni volta, non so se per sfortuna o per sfiga o per qualche arcano disegno del demonio, gli eventi si stravolgono fino a dimostrare l’esatto contrario di quello che era l’assunto. Lo dice anche lui: “La vita dell’uomo è come una giornata di nebbia bassa in Val Padana: alto sopra la testa, nel cielo sereno gli splende il sole della fede ma quaggiù muove i suoi passi senza sapere se il suo piede calcherà il terreno sicuro o l’orlo di un precipizio o la coda di un serpente”.